giovedì, luglio 14, 2011

vengo anch'io

Da quando mio figlio più grande che abitava con me se ne è andato per lavorare tutta l'estate confesso che mi sento un po' solo. La gatta non mi è di nessun conforto, anzi. Continuo a non riuscire a farel capire dove deve depositare le sue cacche odorose. Sono un pessimo educatore, evidentemente. Dato che il suo luogo d'elezione è sotto il divano, questa mattina ho avvolto i piedini dello stesso con del nastro adesivo chiudendo così tutto il perimetro esterno. Ho provato a lasciarla fuori di casa per due giorni ma poi me la sono ritrovata sporca, spaventata e con gli occhi di nuovo tutti pieni i pus. Adesso è di nuovo tutta bella pulita in salotto che mi guarda mentre scrivo.
Questo fine settimana vado via tre giorni in montagna con la tenda. Mio figlia si è impegnata a venire a guardarmi la gatta, speriamo bene, so già che quando tornerò la prima cosa sarà dare una ripulita al pavimento dai regalini della micia.
Comunque sia in questi giorni sono un po' di cattivo umore. Per dirne una, ieri mattina avevo pochi impegni, allora sono andato all'ospedale e mi sono proposto come donatore del sangue. In realtà tanti anni fa ero già donatore, avevo anche la tessera dell'aido, donatori degli organi. Insomma, adesso riguardo ai nuovi candidati sono molto selettivi, almeno qui da noi. Mi hanno dato da compilare un questionario in alcuni punti anche piuttosto imbarazzante, sopratutto per me che sono una persona fondamentalmente sincera: Domanda" ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti?"Risposta imbrazzata " si" Domanda " ha mai avuto rapporti sessuali a rischio?" Risposta imbarazzata "No" e così via. E poi mi hanno sottoposto a delle analisi: visita generale, sangue, elettrocardiogramma e radiograia al torace. E' questo il vero motivo per cui sono andato a candidarmi come donatore, le Analisi! Così mi hanno fatto un tagliando completo; perchè, e qui mi sto scoprendo parecchio, quando sono di cattivo umore comincio a pensare che magari di li a poco potrei morire. Quella della morte è una questione irrisolta che mi porto dietro da sempre e che prima o poi dovrò affrontare, possibilmente prima di morire. Non mi fa paura, anzi, a volte la sento come una possibilità di fuga, un'uscita di sicurezza e questo non è bello, credo.
Come diceva il poeta" mi piacerebbe andare al mio funerale per vedere se la gente piange davvero. Vengo anch'io! No, tu no!"
Va bè...

3 commenti:

Guchi chan ha detto...

buffo, io penso che potrei morire presto quando mi sembra che vada tutto bene. una sorta di contrappasso, appunto.

Anonimo ha detto...

Ciao Marco
come in montagna? E la cena di sabato? Cazzo, uno non può fare un salto in America che gli cambiano tutti i programmi...
Riguardo alla morte, non preoccuparti, tanto non c'è modo di prepararsi. "Amammo in cento l'identica donna, partimmo in mille per la stessa guerra, questo ricordo non vi consoli, quando si muore si muore soli". Stai su, quando ci sei tu, non c'è lei, e viceversa. A meno che non tocchi qualcuno che ci è davvero caro, ma qui il discorso diventa angosciante e difficile e personale, e allora lo lascio stare, non ho consigli, né ragioni da proporre. Se non quello di tenerti stretti i giorni, che gli anni passano per conto loro.
Stai bene, amico Marco, e cambia spesso la sabbia alla tua gatta.
Fabrizio

Anonimo ha detto...

marco metti nello zaino una maglia pesante . farà freddo in montagna. e porta anche il gattino . ti farebbe compagnia.

Saluti. Anonimo Salutatore.