Oltre a tutti i casini che ho normalmente per il lavoro e per le mie questioni personali, famigliari, affettive, ecc... ho trovato il tempo per recitare in una rappresentazione che abbiamo fatto domenica pomeriggio a Dronero con degli amici. Recitare è una parola grossa, in realtà io ho rappresentato il Principe felice, anzi, la statua del principe felice: praticamente sono stato tutto il tempo dritto e fermo su un piedistallo mentre i miei compagni leggevano e rappresentavanio il testo. Alla fine ho poi letto una pagina di chiusura da dietro le quinte, quando ormai la statua non aveva più ragione d'essere perchè era stata fusa in quanto non più degna del personaggio che rappresentava.
E' stato comunque molto divertente e gratificante, ci hanno fatto tanti complimenti e finito lo spettacolo siamo andati, come nella miglior tradizione drammaturgica, a festeggiare il successo mangiando e bevendo in allegria.
"spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza" A. Einstein
domenica, novembre 27, 2011
martedì, novembre 15, 2011
bisogna saper leggere i segnali
Sto ascoltando The Joshua Tree dal mangiacassette, il fruscio di fondo è straniante, sembra pioggia.
"Semplicemente gocce di poggia; aria fredda, altissima ai confini della sfera del respirabile. Umidità che condensa, cerca se stessa, si avvicina fino a creare la goccia.
E di colpo, quell’unità ricomposta per proteggersi dalla paura del vuoto, comincia a precipitare velocissima, sempre di più, verso il basso, verso strati di atmosfera più densa.
Densa d’aria, di luci, di suoni, verso il suolo, non più terra ma asfalto, acciaio, vetro."
Sono due giorni che la gatta sporca nel vaso del ficus, disdegnando la sabbietta.
Bisogna saper leggere i segnali.
venerdì, novembre 11, 2011
incontrollabile erezione dell'ego
Retenergie, le rinnovabili si fanno in cooperativa
giovedì, novembre 10, 2011
aiuto!
Ecco a cosa ci ha portato tutto questo gran parlare di parità di diritti e di emancipazione femminile: branchi di donne armate che girano fameliche per le città mentre un ombra di ciò che un tempo fu l'uomo, il maschio, sospinge insicuro il passeggino in attesa di cambiare dei pannoloni puzzolenti.
Mio nonno aveva ragione, la fine del mondo è vicina; si prepara un nuovo mondo, un mondo alla rovescia, in cui tutti i valori a noi cari sarano spazzati via da tempeste ormonali e da mostri generati dall'insonnia della ragione.
Neppure degli amici ci si può fidare, ieri sera mi sono lavato tutti i piatti della famosa cena, ma di scopi della vita...?
...continua....
H 22: a volte ho come l'impressione di essere affetto da una sorta di bipolarismo; quando sono di cattivo umore penso e dico delle stronzate senza senso.
oggi ero un po' di cattivo umore, ed ecco il risultato, sotto agli occhi di tutti.
Mio nonno non ha mai pensato che il mondo stesse per finire. Io neanche lo penso; ci sarà una lunga e tranquilla scivolata verso il buio più profondo, ma la nostra infinita capacità di adattamento ci renderà l'involuzione del tutto familiare.
A volte penso che il mio scopo nella vita sia di arrestare questa scivolata. ma d'altro canto se tutti sono contenti di scivolare perchè ostacolarli?
Il mio scopo nella vita forse è solo avere uno scopo, in modo da tenere la mia energia ad un livello tale da permetermi di fare un salto, al momento giusto: tanto non crederete mica con questa vita finisca tutto, vero? Sarebbe troppo facile, sarebbe troppo poco: una vita non basta.
Mio nonno aveva ragione, la fine del mondo è vicina; si prepara un nuovo mondo, un mondo alla rovescia, in cui tutti i valori a noi cari sarano spazzati via da tempeste ormonali e da mostri generati dall'insonnia della ragione.
Neppure degli amici ci si può fidare, ieri sera mi sono lavato tutti i piatti della famosa cena, ma di scopi della vita...?
...continua....
H 22: a volte ho come l'impressione di essere affetto da una sorta di bipolarismo; quando sono di cattivo umore penso e dico delle stronzate senza senso.
oggi ero un po' di cattivo umore, ed ecco il risultato, sotto agli occhi di tutti.
Mio nonno non ha mai pensato che il mondo stesse per finire. Io neanche lo penso; ci sarà una lunga e tranquilla scivolata verso il buio più profondo, ma la nostra infinita capacità di adattamento ci renderà l'involuzione del tutto familiare.
A volte penso che il mio scopo nella vita sia di arrestare questa scivolata. ma d'altro canto se tutti sono contenti di scivolare perchè ostacolarli?
Il mio scopo nella vita forse è solo avere uno scopo, in modo da tenere la mia energia ad un livello tale da permetermi di fare un salto, al momento giusto: tanto non crederete mica con questa vita finisca tutto, vero? Sarebbe troppo facile, sarebbe troppo poco: una vita non basta.
domenica, novembre 06, 2011
uno scopo nella vita
Lunedì scorso. Dopo meditazione, ci fermiamo a cena; ognuno porta qualcosa, alcuni apparecchiano mentre altri sono fuori a fumare. Fa freddo, il cielo è terso e si vedono le stelle, in montagna sembrano più vicine. E' pronto, entriamo. A tavola i discorsi si incrociano, la stufa alle nostra spalle chiacchre anche lei facendo crepitare la fiamma.
Ati, Nartana e Lella parlano fra di loro, discorsi da donne, naturale. I più interessanti, posso dirlo? Non è per blandirle, tanto loro non mi leggono, hanno attività più interesanti per passare il tempo.
Allungo un orecchio, curioso come sempre. Quando pensi di metterti assieme ad una persona dovresti chiedergli qual'è il suo scopo nella vita. perchè all'inizio sei distratta da altre cose, le priorità sono altre, ma poi col tempo questo diventa un elemento importante; Il tuo scopo, o la sua assenza, determinano il tuo agire quotidiano, anche se sottilmente.
Ci ho pensato, nelle relazioni in genere sarebbe utile conoscere lo scopo della vita di chi incrociamo, anche solo per poco. Oppure sarebbe pericoloso, perchè in certi tipi di relazioni questo livello di conoscenza diventa ingombrante. Non so, io preferisco sapere, anche se spesso queste informazioni passano attraverso altri canali che non sono solo la comunicazione verbale. Però sentirlo dire, e sopratutto dirlo, ha un altro valore.
Esempi di scopi:
Vi terrò aggiornati.
Ati, Nartana e Lella parlano fra di loro, discorsi da donne, naturale. I più interessanti, posso dirlo? Non è per blandirle, tanto loro non mi leggono, hanno attività più interesanti per passare il tempo.
Allungo un orecchio, curioso come sempre. Quando pensi di metterti assieme ad una persona dovresti chiedergli qual'è il suo scopo nella vita. perchè all'inizio sei distratta da altre cose, le priorità sono altre, ma poi col tempo questo diventa un elemento importante; Il tuo scopo, o la sua assenza, determinano il tuo agire quotidiano, anche se sottilmente.
Ci ho pensato, nelle relazioni in genere sarebbe utile conoscere lo scopo della vita di chi incrociamo, anche solo per poco. Oppure sarebbe pericoloso, perchè in certi tipi di relazioni questo livello di conoscenza diventa ingombrante. Non so, io preferisco sapere, anche se spesso queste informazioni passano attraverso altri canali che non sono solo la comunicazione verbale. Però sentirlo dire, e sopratutto dirlo, ha un altro valore.
Esempi di scopi:
- fare soldi (a spenderli ci pensiamo dopo, se resta tempo)
- salvare l'universo ( madre teresa in calzamaglia e mantello blu)
- essere felice ( e poi? la noia...)
- avere uno scopo ( ovvero scopare)
- trovare l'anima gemella (prima)
- liberarsi dell'anima gemella (dopo)
Vi terrò aggiornati.
venerdì, novembre 04, 2011
mercoledì, novembre 02, 2011
Lucca Comics
Piano piano ci arrivo.
Che bello domenica a Lucca, ho accompagnato Nicolas e tre suoi amici; siamo arrivati verso le 11 e ci siamo salutati dandoci appuntamento alle 19. La giornata era splendida e io ho girovagato per la città; che Lucca sia un gioiello è cosa risaputa, ma domenica era qualcosa di fantastico, nel senso letterale della parola: le vie del centro storico erano strapiene di gente e una grandissima parte di loro erano mascherati nel modi più strani, appassionati di fumetti che interpretavano i loro personaggi preferiti. Cosplay, uno spettacolo!
Meglio del carnevale di venezia.
Evviva Lucca, evviva i fumetti.
Che bello domenica a Lucca, ho accompagnato Nicolas e tre suoi amici; siamo arrivati verso le 11 e ci siamo salutati dandoci appuntamento alle 19. La giornata era splendida e io ho girovagato per la città; che Lucca sia un gioiello è cosa risaputa, ma domenica era qualcosa di fantastico, nel senso letterale della parola: le vie del centro storico erano strapiene di gente e una grandissima parte di loro erano mascherati nel modi più strani, appassionati di fumetti che interpretavano i loro personaggi preferiti. Cosplay, uno spettacolo!
Meglio del carnevale di venezia.
Evviva Lucca, evviva i fumetti.
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