Particelle di polvere sospese e colpite da un raggio di sole si muovono senza ordine, un caos microscopico e armonioso, una danza che l’aria accompagna e sostiene. Le grandi pale di un mulino a vento, i disegni della sabbia e le sculture di roccia di fronte al mare irrequieto: sembra effimero l’effetto che l’inconsistente può avere sul mondo reale, come un pensiero che, partorito come reazione al dolore del mondo, ha percorso il mondo stesso rovesciandolo.
L’aria percorre la terra trasportando i semi di fiori improbabili, risuona delle risa dei bambini e dei lamenti dei feriti in battaglia; l’aria trascina con se le nuvole cariche di pioggia su di una pianura sconfinata e stepposa, solcata da tracce ed impronte.
Essa muove gli oggetti, trasporta la vita, accarezza la pelle; è dappertutto, invisibile ma necessaria, eterea ma forte.
L’aria percorre la terra trasportando i semi di fiori improbabili, risuona delle risa dei bambini e dei lamenti dei feriti in battaglia; l’aria trascina con se le nuvole cariche di pioggia su di una pianura sconfinata e stepposa, solcata da tracce ed impronte.
Essa muove gli oggetti, trasporta la vita, accarezza la pelle; è dappertutto, invisibile ma necessaria, eterea ma forte.
A nulla vale opporle resistenza.
Gonfiando le vele trasporta sul mare l’ingombrante fardello dell’uomo e lo libera da porti troppo sicuri, si sposta restando presente e da modo alla fiamma di essere.