giovedì, ottobre 30, 2008

Cossiga 2

" Ieri in Piazza Navona c'era un camion lasciato passare dalla Polizia.Nel camion c'erano caschi, mazze, forse tirapugni e una ventina di provocatori.Provocatori, non studenti.I provocatori hanno picchiato gli studenti sotto gli occhi della Polizia." Cito dal blog di Beppe Grillo. Magari non avessi letto l'intervista a Cossiga giorni fa penserei che Grillo esagera.
Oramai è evidente che la modalità di gestione delle contestazioni dell'attuale governo è quella dello scontro. scontro fisico, calci pugni, randellate, sangue.
Mio figlio sedicenne oggi ha partecipato alla manifestazione a Cuneo, sono stato molto contento, eppure sotto sotto avevo paura che qualche poliziotto istigato dai suoi superiori potesse fargi del male. A questo ci hanno ridotto, i vari cossiga e maroni e berlusconi.

Se qualcuno pensa che possa servire c'è un appella a Napolitano da firmare li a destra

lunedì, ottobre 27, 2008

Saviano 2



Ieri pomeriggio sono andato alla manifestazione di solidarietà a Roberto Saviano, eccomi immortalato in posa meditativa accanto al mio amico Salvatore e consorte. Ci saranno state più di 200 persone, che per Cuneo è un bel numero. Ci siamo messi tutti in cerchio in Piazza Europa mentre dei ragazzi di Libera leggevano alcuni testi di Saviano e di altri. Abbiamo detto tutti " anche io sono Roberto Saviano" e il video sarà messo su You Tube
Speravo di portarmi dietro qualche figlio ma loro non ne hanno voluto sapere, va bè. Fra l'altro sono partito da casa con buon anticipo per partecipare fin dall'inizio, alle 16. Ho raggiunto Piazza Galimberti alle meno cinque e ho cominciato a passeggiare su e giù con il mio libro bene in vista aspettando di vedersi coagulare attorno a me altri cittadini di buona volontà, invece niente. Delusione, possibile che a Cuneo nessuno si interessasse al destino del coraggioso scrittore, al nostro destino di uomini liberi, a quello dei nostri figli? Alle quattro e cinque ero davvero depresso, che vergogna, che città di m...
Poi mi è venuto un flash: era piazza Europa, non Galimberti!!!
Sono arrivato giusto in tempo, stavano appena iniziando.

sabato, ottobre 25, 2008

Intervista a COSSIGA

Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008
INTERVISTA A COSSIGA «Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei» di ANDREA CANGINI - ROMA
PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».

QUESTO OMINICCHIO è STATO ELETTO DA NOI ( MA DA NOI CHI...?), HA FATTO IL PRESIDENTE E ADESSO SIEDE A VITA AL SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
MI VIENE DA VOMITARE
PS
Dopo le preoccupanti affermazioni rilasciate in quest'intervista da Cossiga , http://rassegna.governo.it/rs_pdf/pdf/JMS/JMSRA.pdf , è partita l’iniziativa
Cossiga dimettiti.
Mandare una mail al senatore cossiga_f@posta.senato.it e chiedergli di dimettersi.

domenica, ottobre 19, 2008

ROBERTO SAVIANO

NON ABBIAMO BISOGNO DI EROI

DOMENICA 26 OTTOBRE
ore 16.00
PIAZZA EUROPA (CUNEO)

Anche noi siamo Roberto Saviano.
Dedica pochi minuti della tua Domenica per manifestare il tuo affetto e la tua solidarietà allo scrittore napoletano in difficoltà, trovandoti con noi in Piazza Europa, armato del libro 'Gomorra' o di un articolo o di una foto o di un qualsiasi richiamo a Roberto Saviano. Ci bloccheremo (letteralmente) alcuni istanti tenendoci per mano, per dimostrare che una nazione che non permette a un giornalista e scrittore di testimoniare la verità e si lascia opprimere dalle mafie è una nazione destinata a rimanere ferma al palo; ma anche per ribadire la speranza che insieme possiamo uscirne. Falcone, Borsellino, Fortugno e tutti gli altri sono morti anche perchè noi non siamo stata abbastanza vivi. Evitiamo che questo accada anche con Roberto e aiutiamolo ORA.

"Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me".
Roberto Saviano

sabato, ottobre 18, 2008

Notte 1

Sono le 0,37 di Sabato 18 ottobre, sto facendo la mia prima notte in comunità. I ragazzi sono tutti a letto. Dormono ( spero). Io sono in ufficio. Non dormo. In effetti è ancora presto. Anche se io un po' di sonno ce l'avrei. Però non dormo. Ecco. Ho provato a sistemare il letto. Il letto è una branda che spunta fuori da un armadio in salotto, c'ho anche messo sopra il saccoapelo, però...
Ho sentito un rimore! Niente, niente. La casa è una di quelle villette costruite negli anni 60, spartana, con muri sottili e tubature rumorose. Se respiri un po' più forte quello al piano di sotto sa che hai una preoccupazione, o che sei raffreddato. Almeno così posso sentire se i ragazzi muovono. Bella roba, io vorrei farmi un sonno. Ma, non so, forse è meglio se sto sveglio ancora un po'

domenica, ottobre 12, 2008

domenica bestiale

Una riflessione sulla gita in montagna di oggi, domenica. Sono partito con i cani, un’amica inglese, Claire con i suoi due figli e Sonia. Sonia per chi non lo sapesse è la madre dei miei figli, nonché la donna che ho sposato ben sedici e rotti anni fa. Tutt’oggi i nostri rapporti non sono molto chiari, siamo separati ma viviamo nella stessa casa portando avanti la famiglia come se fossimo ancora una coppia ( e per certi versi lo siamo, ad esempio andiamo in vacanza assieme), in due parole, tre contando l’articolo, un gran casino.
Ma non era di questo che volevo parlare, se a qualcuno interessa l’argomento possiamo formare un gruppo di lavoro specifico sul tema. Torniamo alla gita. Sonia e la sua amica Claire sono le tipe a cui interessa sapere più o meno quando si parte e pressappoco la direzione da prendere, nulla più. Una volta che hanno una borraccia e due panini nello zaino sono a posto, per loro la strada da fare, la meta da raggiungere o il tempo a disposizione per farlo importano poco. E in più ogni tre passi si fermano a fare una foto… Io invece sono tutto l’opposto, devo essere sicuro che il sentiero sia proprio quello, che alla tal ora si raggiungerà la macchina, e soprattutto quando cammino, io cammino, non faccio le foto. Ho anche un altro amico che fa così, Fabrizio ( ciao Fabri, tutto bene? Quand’è che ci vediamo?) Quando esce di casa con la macchina fotografica è la fine, non si va più avanti. Si, si, farà anche delle belle fotografie, però ogni tanto si mette a scattare i sederi delle ragazze per strada, tanto per dire.
Comunque, oggi il giro che abbiamo fatto è stato bellissimo, abbiamo percorso un tratto della Grand Cournis partendo da San Pietro sopra Monterosso Grana. Le foglie degli alberi stanno cambiando colore e camminare al loro cospetto ha un qualcosa di mistico e di misterioso assieme. I frassini poi, che compongono buona pare dei quei boschi, hanno delle sfumature dal verde al rosso che sono splendide. Però io, nonostante questo tuffo nella magia dei colori autunnali, dopo un po’ ho cominciato a dare segni di nervosismo, fra una sosta per una foto e una deviazione non programmata in un nuovo sentiero. Ad un certo punto mi è venuta la paranoia che ci eravamo persi e ho cominciato a pensare a tutto quello che avrei detto a Sonia quando il buio ci avrebbe colti nel profondo di un bosco con due bambini piangenti e nulla da mangiare e da coprirci per la notte imminente. Già che c’ero ho aggiunto al quadretto anche una pioggia imprevista e dei lupi che ci circondavano sbucati dal nulla.
Per fortuna non ho detto niente, perché dopo mezz’ora di cammino il sentiero si è trasformato in strada asfaltata e poco più in la è comparso il furgone col quale eravamo arrivati.
E così anche questa volta il nostro eroe è riuscito a scampare il pericolo e a tornare a casa sano e salvo. Che dite, sono troppo apprensivo?
Più tardi sono anche riuscito a fare un salto a Cuneo a firmare per l’abolizione del Lodo Olfano. Tutto sommato una giornata piacevole.

martedì, ottobre 07, 2008

Nuova esperienza

Oggi comincio a lavorare come dipendente.
Sono 13 anni che lavoro per conto mio, senza rendere conto a nessuno di quello che faccio e confesso che la cosa mi spaventa un po'. Mi hanno assunto part time in una struttura di accoglienza per minori a rischio, la storia che ha portato a questa situazione è un po' lunga e non sto a raccontarla, sta di fatto che ho avuto sempre il pallino di lavorare nel sociale e, come dice il saggio, quando si desidera veramente una cosa si finisce per ottenerla, anche se le conseguenze a volte possono essere impreviste e non del tutto gradite. In questo caso la conseguenza meno positiva è la perdità di quella libertà di movimento a cui ero abituato. Devo fare dei turni, rispettare degli orari. Per esempio giovedì pomeriggio avrei avuto un incontro per la costituzione della Coop elettrica e invece niente, ho il turno in comunità.
Faccio solo tre giorni alla settimana quindi ho ancora il tempo per la mia amata campagna e per tutte le altre cosette che mi piace fare, però certamente dovrò adattarmi alla nuova suddivisione del tempo.
Perchè ho fatto questa scelta?
  1. è un tipo di attività che ho sempre amato, che ho fatto in passato e che si adatta alla mia visione del mondo
  2. l'impegno richiestomi ( un mattino, un pomeriggio e una notte ) mi permette di continuare a seguire i miei molteplici interessi
  3. è una boccata d'ossigeno finanziario per la mia precaria situazione economica

Buon lavoro!

giovedì, ottobre 02, 2008

Uè, qui non si dorme mica, nè!

IL MANCATO RISPETTO DEL PROTOCOLLO DI KYOTO COSTA ALL'ITALIA OLTRE 4 MILIONI DI EURO AL GIORNO MA IL NOSTRO PAESE E' ANCORA LONTANO DAGLI OBIETTIVI
La Prima giornata della legalità si terrà il pomeriggio di domenica 12 ottobre in piazza Seminario a Cuneo. Si procederà con la raccolta firme per il referendum per l'abrogazione del cosidetto "lodo Alfano".