A volte mi chiedo il perchè di tutto questo. L'inerzia che sta spingendo tutto quanto il sistema verso una qualche forma di fine è praticamente incontrastabile. Anche l'altra era, a cena con degli amici, ci chiedevamo il perchè. Non perchè si sia arrivati a questo punto, è abbastanza ovvio: l'uomo non è fatto per durare e nella sua tensione verso la morte tende a trascinare con se l'ambiente nel quale vive.
La domanda è un'altra, data l'ineluttabilità del nostro destino - ricordate il "suono dell'inevitabilità" del primo Matrix?- perchè alcuni di noi si accaniscono nel tentativo di ristabilire equilibri, risvegliare le coscienze, riportare la giustizia? Ormai la crisi è tanta e tale che solo un pazzo o un sognatore potrebbe pensare di invertire la tendenza.
Io personalmente una risposta c'è l'ho. L'ho riconosciuta in un libro che ho riletto ultimamente, il Ciclo della Fondazione di Asimov.
Il presupposto dal quale parte è che il Grande Impero Galattico formato da migliaia di pianeti abitati dagli umani stia per collassare a causa della sua crescita smisurata e delle enormi contraddizioni che lo caratterizzano a livello politico, economico, sociale. Attraverso lo studio della Psicostoria uno scienziato, Hari Seldon, ha previsto questo crollo ed il successivo periodo di interregno di più di tremila anni di barbarie per arrivare alla nascita di un secondo Grande Impero Galattico. Ed ecco che, consapevole dell'inevitabilità del collasso, decide di creare una Fondazione segreta di scienziati con il compito di conservare il Sapere e influenzare le scelte dell'umanità dopo la fine del primo Impero in modo da abbreviare il più possibile questo periodo di caos e permettere il rifiorire della civiltà in tempi più brevi.
Ecco il senso di quello che fa chi si occupa di ambiente, energie rinnovabili, giustizia sociale: non evitare la fine di questo sistema fondato sullo sviluppo illimitato e sulla nuova religione del Dio/Mercato Unico, ma preparare la strada per quello che verrà dopo.
Se un dopo ci sarà, beninteso.