domenica, febbraio 24, 2008

Lacrime nella pioggia

Per una serie di motivi troppo lunghi da spiegare mi sono ritrovato a frequentare un signore di una certa età con lo scopo di registrare le sue memorie. Ci siamo visti già cinque o sei volte, adesso sto trascrivendo le nostre chiacchierate e c'è la possibilità che da tutto ciò ne venga fuori un libro con la storia della sua vita.
Ho riflettuto su questa cosa, molte persone hanno un bagaglio di ricordi che rischiano di finire con loro. Avete presente quella bellissima scena di Blade Runner in cui il replicante salva Harrison Ford?


“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei... momenti andranno perduti... nel tempo... come... lacrime... nella pioggia. È tempo di morire”

Ebbene, questa riflessione mi ha fatto venire un’idea. Chissà, magari altre persone hanno voglia di lasciare qualcosa di scritto per i loro nipoti ma non sanno come farlo. Così ho elaborato una proposta, per ora è solo abbozzata, e ho fatto un sito per diffonderla: http://www.storiaevita.it/

4 commenti:

Anonimo ha detto...

io ho un grande rimpianto...volevo scrivere i vecchi detti torinesi che conosceva mia zia e che mi diceva sempre, modi di dire simpatici e curiosi della vecchia torino.. ma non l'ho mai fatto e ora lei non c'è più a raccontarli...se ne sono andati con lei persi nel tempo che fu..

marco ha detto...

ma pensa solo a come è cambiata la vita negli ultimi 60 anni, già io faccio fatica a immaginare un mondo senza elettricità, senza mezzi di comunicazione di massa, figurati i miei figli!
Sembra banale a dirsi ma noi che abbiamo fra i 40 e i 50 anni, siamo l'anello che collega un passato, i nostri genitori, con un futuro, i nostri figli, veramente molto distanti, forse più che in ogni altra epoca.
La nostra è una spece di responsabilità affinchè uno strappo storico e culturale non si compia in modo irreparabile.

Anonimo ha detto...

a volte salgo in montagna e da lì guardo la pianura di notte illuminata, che bella...poi me la immagino cent'anni fa...probabilmense si vedeva solo quello che la luna poteva illuminare...è irreale...fantastico..e poi sto seduta su una roccia nel buio più assoluto ad ascoltare in lontanaza i campanacci delle mucche sugli alpeggi....e mi chiedo perchè abbiamo così bisogno di trasformare tutto...spero che tra cent'anni quella roccia sia ancora intatta come adesso
isa

Anonimo ha detto...

wow, che forte! se non vai troppo lontano la prossima escursione notturna potresti invitarmi? ( magari un po' più avanti, che fa meno freddo.