lunedì, novembre 19, 2007

Ma che bel sogno.


Sabato notte ho fatto uno strano sogno: ho sognato di avere partecipato nel pomeriggio ad una manifestazione a Genova. Era bellissimo, c’era una marea di gente, qualcuno diceva addirittura centomila persone. Il corteo era lunghissimo, colorato, festoso. All’inizio c’era un po’ di nervosismo nell’aria, sai com’è, sei anni prima in quella stessa città un corteo del tutto simile, festoso, colorato, lungo, era stato caricato del tutto immotivatamente dalla polizia. C’erano stati arresti, pestaggi, scene di violenza che qui da noi non si vedevano dai tempi del fascismo. Senza contare quello che era successo nella notte nella scuola Diaz.
Qualcuno si ricorda ancora di quello che successe nel 2001 a Genova?
Io in quei giorni ero restato a casa, quante altre cose più importanti da fare! Però alla fine di tutto mi strisciò nella pancia un senso di sgomento che non ho ancora scacciato del tutto: le parole diritti civili e democrazia si erano rivelate in tutta la loro devastante e devastata fragilità.
Allora ci illudemmo che il colore del Governo fosse la causa scatenante di tanta arroganza e violenza, che cambiando scala cromatica sarebbero cambiati anche gli atteggiamenti, eppure pochi giorni fa sentendo che il governo attuale aveva barattato una commissione d’inchiesta su quei fatti per un paio di voti in vista dell’approvazione della finanziaria, mi sono di nuovo sentito solo e accerchiato.
Sarà per questo che ho fatto quello strano sogno? Una grande manifestazione per richiedere a gran voce Giustizia e Verità.
Sui giornali e alla televisione non si è parlato del corteo di Genova del 17 novembre, quelle centomila persone non esistono per chi ci governa, e governa i mezzi di informazione.
E’ stato un sogno molto bello, penso che lo rifarò.

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