lunedì, aprile 04, 2011

springtime in turin 2

Ore 15, domenica pomeriggio, si parte per Torino, Sofietta ed io. Obiettivo, il museo del cinema. Il viaggio scorre senza eventi degni di nota fino a Savigliano, dove mi accorgo che sono completamente senza gasolio: autonomia 0 km intima minaccioso il display. Primo distributore, gasolio finito; secondo, senza self service; terzo idem. Comincio a innervosirmi. Il quarto finalmente ci concede un po’ di vitale nettare idrocarburico. Possiamo proseguire.

Arriviamo a Torino con un sole splendido, cerchiamo parcheggio vicino alla Mole, non lo troviamo. Ma perché non siamo venuti in treno? Dopo un gira e rigira concentrico, per non allontanarci troppo dalla meta, finalmente uno spazio esiguo, ma bastante. Si vede perfino la Mole! Ci incamminiamo felici; certo che ce n’è di gente. Guarda un po’ laggiù che ressa… ma sono tutti davanti al museo. Certo che in un giorno così potevano andare a farsi un giro in montagna. Occhio e croce ci tocca mezz’ora di coda. Che si fa? Tanto per cominciare andiamo a cercare un gelato che qui si suda. Salutiamo la folla e prendiamo per via Po. Quanti ricordi, l’università, in questa strada venivo di notte a staccare i manifesti dei concerti appena incollati e me li portavo a casa, nell’alloggio che dividevo con Fabrizio. Sofia urla a squarciagola "Mio papà non ha dato l’ultimo esame così ha sprecato 5 anni di università". Cerco di farla tacere ma lei fugge. Ci sono bancarelle e coppie in sandali e bermuda, sembra di essere in vacanza. Il gelato mi resta tutto sui baffi, Sofia ride e mi intima di tagliarmi i capelli. Ma sono i baffi ad essere troppo lunghi, cosa c’entrano i capelli? In piazza Castello vicino alle fontane un artista di strada che non ci piace neanche un po’, si agita sudando copiosamente. Proseguiamo per via Roma, prima di piazza S Carlo un’armonica blues mi fa drizzare le orecchie, ci sono due uomini, chitarra e batteria/armonica. L'armonicista è divino, ci fermiamo ad ascoltare, dondoliamo rapiti e applaudiamo. Dodo Harmonica Kid, in arte Edoardo Belcastro ( o viceversa). Un vero artista, per la modica cifra di 10 euri acquistiamo il cd; è un busker "doc", ci piace e vogliamo dimostrarglielo. Lasciamo i musicisti al loro concerto e ci rituffiamo nel flusso di persone. Più avanti in Piazza S Carlo un altro giocoliere illusionista fachiro. Anche lui ci piace, è carino, fa ridere e con pochi elementi di gusto ha creato un’atmosfera orientale molto suggestiva. E poi è bravo. Dopo diversi numeri con dei cerchi dei metallo, si infila una vera spada in gola e contemporaneamente fa roteare tre pugnali accuminati. Brivido! A me sarebbe venuto subito da vomitare. E via altri 5 euri anche a lui. Il talento va premiato.

Però ‘sta gitarella a Torino comincia a costare, fra l’altro visto che il gelato ci aveva lasciato il palato un po’ appiccicoso ci concediamo anche una pizza, giusto per una questione di equità: dolce e salato, freddo e caldo, yin e yang. Siamo persone equilibrate, Sofia e io.

A quel punto cominciamo il cammino a ritroso verso la macchina, facendo tappa per bere presso tutti i torelli possibili. L’acqua di Torino è proprio buona.

Uscendo dalla città verso le 19 sbeffeggiamo le auto in coda che viaggiano in senso opposto, noi si scorre verso casa a velocità di crociera. Abbiamo perfino il tempo di fermarci a Racconigi a visitare l’ufficio di Retenergie che Sofia non aveva ancora visto. Caffè, una pipì veloce, e poi di nuovo in sella.

Bella giornata, andare in giro con Sofia è sempre un piacere. E Torino è sempre bella: mi piace questa città, la settimana prossima ci torno volentieri per accompagnare Nicolas al Torino Comics Festival.

2 commenti:

sofia!=) ha detto...

di le cose come stanno, balengo!!!
1° non stavo dicendo quello ma stavo cantando una canzoncina che parlava della tua ignoranza!
2° ho fatto quel commento in macchina, quando tu hai detto CHE I TUOI CAPELLI STAVANO MEGLIO QUANDO ERANO UNTI!!!!!!!!
che mi tocca sopportare, caprone beru de un beru!!!!!!!!...

marco ha detto...

Questa è mia figlia Sofia, un vero angioletto, come si può dedurre leggendo il suo commento.
Come cantava Zucchero
" non c'è più - rispettooo"
Marco