Sabato abbiamo fatto l’assemblea annuale della cooperativa. Location da brivido: una sala negli uffici dell’Acquario di Genova. Eravamo al secondo piano, dalle pareti di vetro si vedeva tutto il porto, la giornata era splendida.
L’assemblea è andata bene, è stata faticosa ma proficua. Abbiamo incontrato tante persone nuove e poi a me, già lo si sa, il mare mette sempre di buon umore.
Sono arrivato a casa che erano quasi le dieci di sera. La luce in camera di mio figlio era accesa. Si è trasferito da me questa settimana.
Era a letto che dormiva. Gli ho chiesto se non stava bene, mi ha risposto con la voce impastata di non preoccuparmi, era solo un po’ stanco, gli ho chiesto se scendeva a mangiare e mi ha detto si, solo qualche minuto. Non l’ho più visto fino alla mattina dopo.
Sono molto preoccupato, posso dirlo?
Non va a scuola, non lavora. Il mese prossimo dovrebbe partire per fare la stagione come animatore, fino a settembre. E poi?
Fa una vita che io non capisco, forse sta cercando di dirmi qualcosa ma io non capisco. Capisco che non capisco, questo si. E’ già qualcosa, forse dovrei partire da qui.
2 commenti:
e bello non sentirmi sola nel non capire! e poi mi hai fatto sorridere di me!!
ma i tuoi ti capivano?
forse non è il compito di un genitore capire.
a me piacerebbe ma...
e il mio ha solo dodici anni!!
un abraccio ila
Bisognerebbe fare un gruppo di mutuoaiuto di genitori; ogni tanto trovarsi con persone che hanno esperienze comuni da confrontare aiuta.
Io questo fine settimana fado a fare tre giorni di costellazioni famigliari portando il mio rapporto con Daniel come argomento.
Amare è senz'altro importante, ma capire - e quindi anche accettare - per me è fondamentale. Fra l'altro la mia priorità non è capire Daniel, ma capire il mio rapporto con lui.
Marco
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