venerdì, ottobre 14, 2011

Matteo Caccia colpisce ancora

Una storiella che oserei definire sufi dal bel programma radiofonico di Matteo Caccia su radio 24:
In un fiume ci sono due giovani pesci che nuotano tranquilli parlando del più e del meno. Incontro a loro arriva un vecchio pesce che incrociandoli li saluta "salve ragazzi, com'è l'acqua oggi?" I due proseguono senza dire una parola poi, girandosi a guardare il vecchio pesce che intanto sta scomparendo in lontananza, uno fa all'altro "ma che cosè quest'acqua?"
Bella, divertente e profonda.
La maggior parte di noi vive la maggior parte della propria vita in modo inconsapevole. Siamo una sorta di apparati organico emozionali in cui l'autocoscienza spesso è un optional. Quanto di ciò che facciamo è frutto di abitudine, automatismo, consuetudini, convenzioni?
Essere presenti nel singolo attimo è davvero così difficile?
Provare per credere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La storia che citi mi fa venire in mente quella frase di Einstein che dice: "Ci sono due modi di vivere la vita. Uno sta nel non ritenere possibile un miracolo. L'altro sta nel ritenere ogni cosa un miracolo.
T.

marco ha detto...

Bella. Mettiamo assieme un po' di storielle sagge? Avanti il prossimo.
Marco