venerdì, febbraio 19, 2010

ho ricevuto parecchie risposte al mio ultimo post in forma privata. Il tono in generale era preoccupato per la mia salute. Alcuni mi hanno consigliato anche di mettermi in cura, a partire dall'analisi fino all'utilizzo di farmaci per alleviare le mie sofferenze.
Innanzi tutto ringrazio tutte le persone che si preoccupano per me, anche se preferirei che le comunicazioni relative al blog si sviluppassero all'interno e per mezzo di quest'ultimo: il motivo per cui scrivo un blog è appunto quello di creare discussioni, riflessioni che coinvolgano il maggior numero di persone possibili.
La seconda riflessione che faccio è questa: dato per scontato che tutti o quasi abbiamo problemi personali che turbano la nostra quiete - sopratutto noi "quarantenni" - mi stupisco che il profondo disagio che mi provoca vedere l'attuale degrado politico ed etico che stravolge la nostra società venga visto come una malattia da curare. Secondo me sarebbero da curare l'indifferenza e la desensibilizzazione che oramai affligge quasi tutti gli italiani.
Sarebbero da curare l'egoismo, l'opportunismo, il desiderio di controllo e di potere, il menefreghismo, il qualunquismo, il consumismo. Il fatto che una persona stia male di fronte a questo schifo non è segno di malattia, ma semmai di sanità!
Se leggendo il giornale la mattina non vi sentite un po' male, se parlando col vostro collega o vicino di casa di immigrazione e giustizia non provate un leggero senso di nausea, cari miei, vuol dire che siete voi i malati.
Pasolini negli anni 60 parlava di mutazione antropologica del popolo italiano causata da un grande potere che stava soppiantando tutti gli altri, il consumismo. Era malato anche lui? Bè, allora sono in buona compagnia. E voi mutanti godetevi la vostra buona salute.

Nessun commento: