lunedì, novembre 19, 2012

israele

Ieri in occasione di "Scrittori in Città" a Cuneo, sono andato alla presentazione del libro Qabbalessico (Giuntina, 2012) di  Haim Baharier, matematico, psicoanalista, considerato tra i principali studiosi di ermeneutica biblica e di pensiero ebraico.
L'incontro con Baharier è stato piacevole, anche se mi aspettavo una riflessione sulla Qabbala mentre lui ci ha parlato sopratutto di intolleranza verso gli ebrei e supravvissuti ( ma inevitabilmente e tragicamente morti nell'anima) ai campi di sterminio.  
Anche se mi ero posto la condizione di offuscare inevitabili collegamenti con la situazione palestinese a favore del desiderio di soddisfare la mia curiosità verso l'affascinante mistero che è per me la Qabbala, non sono riuscito a escludere le immagini che in questi ultimi giorni ci stanno arrivando dal medio oriente.
E' vero che ognuno di noi ha il diritto di difendersi, che esistono inevitabili nessi di causa - effetto. Ma razionalmente occorrerebbe stabilire dei rapporti quantitativi e qualitativi tra un gesto e le conseguenze dello stesso. Se vado in montagna, e consapevolmente o meno, butto un sasso giù per una pietraia, le conseguanze di questo gesto possono andare dall'arresto del sasso dopo pochi metri ad una frana che travolge un peasello a valle. In questi scenari però tutto accade "naturalmente", senza cioè l'intervento della coscienza e dell'intelligenza umana.
Se dalla striscia di GAZA ( prigione a cielo aperto, luogo di tortura reso a noi impercettibile dalla quotidianità) alcuni uomini lanciano dei razzi sui territori isrlaeliani facendo 3 morti, non posso accettare che la conseguenza sia lo scatenarsi di un'offensiva militare sulla popolazione civile che in una settimana ha già provocato circa 70 vittime. E' razionalmente una questione di rapporto, numerico, quantitativo, qualitativo.
Inutile dire che non sto giustificando quei pochi uomini (violenti, stupidi e, accidentalmente, palestinesi) che hanno cominciato quest'ultimo capitolo di violenza. Però, altrettanto stupidamente e ingenuamente- lo ammetto -, io mi aspetto una reazione diversa da parte di un popolo rappresentato da uomini della levatura di Baharier.

Nessun commento: