lunedì, febbraio 06, 2012

diamanti e romanticherie

Questa sera sono andato a meditazione, come quasi tutti i lunedì. Amici amorevoli, una casa fra le montagne antiche della Val Maira in mezzo alla neve. Sono ritornato verso le 10, avevo fame e poca voglia di cucinare così sono passato dall'unica pizzeria aperta della zona di lunedì sera e ho preso una pizza ai 4 formaggi con una bottiglia di birra. Sono arrivato a casa che i termosifoni erano belli caldi, ho messo su una vecchia cassetta live di Oscar Peterson e mi sono seduto sul divano a mangiare con la gattina sulle ginocchia: un morsettino e me e uno a lei. Oltre ad aver fame avevo anche sete e la birra mi è sembrata buona come non mai. Dopo aver ripulito il cartone dagli avanzi di formaggio, sempre aiutato dalla micia, mi sono rollato una sigaretta e sono uscito a fumare.
La neve.
La neve era splendente. Sembrava che le stelle del cielo si riflettessero sulla superficie biancolatte rischiarata dalla luna, sembrava che qualcuno avesse sparpagliato manciate di diamanti sulla distesa ghiacciata; pensate a un Pollicino impazzito che lancia le sue pietre luccicanti correndo senza una meta nella notte, a Trilli che svuota completamente il suo sacchetto di polvere magica perchè ha scoperto che per volare basta davvero sapere sognare.
Poveri, tutti voi che abitate in città, circondati da una neve malata, grigia, appesantita dai pensieri e dalle azioni di uomini incapaci di immaginare il futuro.
E poi una lacrima mi è sfuggita da un occhio, il sinistro, però a metà strada fra le cilia e le labbra è ghiacciata. Ebbene si, lo confesso, in mezzo a tutto quello splendore era comparso, quasi contro la mia volontà, il suo viso: ma si, il suo di lei, qui posso dirlo perchè tanto so che non mi legge.
Faceva un freddo che non ricordavo, ho finito di fumare, ho grattato via la lacrima ghiacciata e sono salito in macchina per metterla nel garage. E' sempre un'impresa parcheggiare li dentro, lo spazio è appena sufficiente per contenerla, per entrare devo richiudere gli specchietti esterni. Quando l'ho sistemata un pensiero bislacco mi ha solleticato le pieghe del cervello, se adesso chiudo la saracinesca, lascio il motore acceso, metto su il mio vecchio cd dei Morcheeba e mi sistemo comodo sul sedile a fantasticare, poco poco che mi addormento sereno e non mi sveglio più.
Già, fossimo stati in un film di quelli sotto natale però lei sarebbe arrivata un attimo prima della fine a riportarmi indietro con un lungo bacio dolce e caldo; invece no, fra un po' è carnevale e di gente che fa cose ridicole in giro ce n'è già abbastanza, quindi ho spento il motore e sono rientrato in casa. Appena in tempo, la gatta aveva aperto il rubinetto in cucina e il lavandino era quasi pieno: si sa, la pizza è salata e lei poverina aveva sete.

2 commenti:

Amy D King ha detto...

In English: Hello. I work with Clemens Kalischer and he would like to be in contact with you. Could you possibly email him? inform@bcn.net

Thank you,
Amy King
Digital Technician, Image Photos

marco ha detto...

ok. thank you.
m.