domenica, febbraio 25, 2007

La noia e la rivoluzione


Fare il contadino è un lavoro particolare, con degli aspetti positivi e degli aspetti negativi che, se visti sotto una diversa ottica diventano positivi pure loro. Prendete un po' il lavoro che ho fatto in questi giorni: rullare il grano. Rullare il grano è, diciamolo pure, una gran rottura di scatole. Attacco un pesante rullo al mio trattore piccolo e poi comincio a fare avanti e indietro e su e giù in modo da schiacciare per bene il terreno su tutto il campo di grano. Ma il campo di grano e grosso, diciamo 20.000 mq e il rullo ha una larghezza di 2 metri..., immaginate quanti giri devo fare! Dopo un po' non ne posso più, non posso neanche ascoltare della musica perchè il trattore piccolo ne è sprovvisto. E allora che faccio? per non morire di noia comincio a pensare. E penso, penso, mi faccio di quei viaggi che nemmeno immaginate.
Naturalmente in questi giorni sono concentrato sull'impianto fotovoltaico, e così fra un giro e l'altro mi sono fatto questa storia: quello che stiamo per fare, o che vogliamo fare, o che magari solo sognamo, va molto, ma molto al di la di un semplice investimento nell'energia. Ognuno di quelli che mi hanno contattato ha i suoi motivi per averlo fatto, però a me piace pensare che sotto a tutto questo movimento ci sia una spinta che ha un qualcosa di, mi imbarazza un po' usare questa parola, rivoluzionario. Lo sapete tutti che uno dei grandi temi sui quali si giocherà il futuro dell'umanità è l'energia, sapete che oggigiorno come da sempre si muovono eserciti per controllare le fonti energetiche, si fanno cadere governi, si abbattono grattacieli, si eliminano o si appoggiano dittatori.
Chi controlla le fonti energetiche, come chi controlla l'acqua, ha avuto e avrà sempre più potere in futuro. E noi, poveri individui isolati, non abbiamo mai potuto fare granchè per osteggiare questi poteri forti.
E invece questa volta qualcosa possiamo farlo. Con l'aiuto della tecnologia, cosa che stupisce anche me che la ho sempre guardata con sospetto. Questa volta la tecnologia ci mette a disposizione i mezzi per produrre noi stessi energia, per svincolarci da chi la controlla e per questo può usarla come arma di ricatto.
Se ci pensate questa idea è sconvolgente. Sappiamo tutti cosa si nasconde dietro al mondo del petrolio, non entro in particolari; ebbene, da dopodomani noi possiamo dire a tutti questi signori di andare a farsi... un giro perchè noi non abbiamo più bisogno di loro.
Che roba, se non faccio attenzione finisco con rullo e trattore dentro ad un fosso! Lo so che corro troppo, che prima di sostituire il petrolio con le rinnovabili ce ne vuole ancora. Ma la strada è aperta, ve ne rendete conto, e sopratutto vi rendete conto che costruire gli impianti per produrre questi tipi di energia è una cosa alla portata di noi cittadini? Magari non singolarmente, magari occorre studiare forme cooperativistiche come quella che vi ho proposto, ma si può fare!
Al diavolo le centrali nucleari che, a parte i problemi della sicurezza e dello smaltimento delle scurie, richiedono 20 anni per essere fatte e costano milioni di euro. Noi la nostra centrale la possiamo fare in tre mesi, e come noi la possono fare centinaia di altri gruppi in tutta Italia.
Basta, non vi dico in che stato ero quando ho finito di rullare il mio grano. La prossima volta che devo fare un lavoro noioso ho paura che risolverò il problema della fame del mondo...

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Seguendo una linea tortuosa sono arrivato qui. Sei il primo contadino che conosco in un blog e penso che potresti-dovresti andare avanti a scrivere.
Io faccio il cuoco, e mi sono accorto che ce n'è da dire di cose interessanti che accadono dietro i fornelli. Ho mezzo sangue contadino da parte di mamma, e la terra mi affascina da sempre. Vai avanti.
Lascia perdere i libri, che poi...non si sa mai.
Sei nei miei feeds. Ciao

marco ha detto...

Oddio, l'idea di essere nei tuoi feeds mio preoccupa un po', spero che non sia una cosa pericolosa.
Comunque anche io ho avuto esperienze nella ristorazione:quando ero studente ho fatto per un po' il cameriere. Ho anche passato un sei mesi in Sardegna a lavorare in un ristorante pizzeria. In nostro cuoco era un tipo allucinante, una sera gli ho portato l'ordine di un risotto al nero di seppia: lui mi ha guardato fisso per un attimo poi ha cercato di appiopparmi un calcio, il suo zoccolo è volato in sala finendo in mezzo ai tavoli! Comunque l'esperienza mi ha formato, adesso quando vado a mangiare fuori ordino solo pasta al sugo e insalatine.
Un abbraccio
Marco

Anonimo ha detto...

Hai capito che i cuochi si dividono in tre categorie: gli alcolizzati, i gay ed i pazzi. Io, come il tuo chef, appartengo alla terza.

marco ha detto...

Immagino che il vostro lavoro sia particolarmente stressante e questo comporta delle conseguenze.
Quando la mattina esco di casa e mi fermo a guardare le splendide montagne che mi circondano mi rendo conto della fortuna che ho a fare il contadino.

Anonimo ha detto...

Ciao Marco,
sai di essere nel giusto, continua.
Da "altercontadino" del web i miei più sinceri auguri.
Torno a rullare il php.
_ti ho inserito qua e là_ ;-)

marco ha detto...

Grazie altrecontadino, adoro venire inserito quà e là
Un abbraccio terroso
Marco

marco ha detto...

volevo scrivere altercontadino, me la cavo meglio con la zappa che con la tastiera...