A volte mi compiaccio di me stesso. Per ottenere dei risultati in alcuni casi è bene ricordarsi della famosa frase di mio nonno "Non sempre la linea retta è il percorso più breve per unire due punti".
Amo leggere, e amo andare il biblioteca; non è solo perchè sono squattrinato, c'è qualcosa di più, forse non del tutto sano, una sorta di bulimia biblica. L'idea che in quel luogo magico, senza sforzo, senza pagare un Prezzo, posso avere tutti i libri che voglio. Immagino un goloso, il giorno dopo l'estinzione della razza umana sulla terra, che si avvicina ad una pasticceria: nessuno a chiedergli dei soldi, nessuno a giudicare la sua fame o il suo peso, nessuno a ricordagli i valori massimi di glicemia.
Le Biblioteche sono un'anomalia del nostro Sistema, un luogo istituzionalizzato in cui si da tutto in cambio di nulla. Se non una qualche forma di amore ( che non è poco).
Ho cercato di introdurre mio figlio in questo luogo anomalo più volte, ma senza risultati. Oggi dovevo portarlo a fare una commissione per la scuola, lui era in macchina vicino a me, intorpidito come suo solito dalla musica e dall'insufficienza di sonno ( ma perchè i bioritmi di questi giovani si spostano sempre più verso la notte?). Ad un certo punto tornando a casa ho avuto un lampo di genio, ho cambiato percorso senza darlo a vedere, sono rientrato in città, ho parcheggiato e scendendo velocemente gli ho detto "Vieni con me, devo fare una cosa".
Lui non ha avuto il tempo di reagire, è sceso perso nelle note dei Nirvana che aveva in cuffia e mi ha seguito ciondolando. Quando è stato dentro si è fermato alzando gli occhi. "Ma dove...?"
"Siamo nella biblioteca di Savigliano, aspettami qui che devo parlare ad un tipo. Tò, che combinazione, c'è uno scaffale pieno di fumetti. Ci vediamo fra un po'."
Mi sono allontanato in un'altra sala, ho preso il caffè alla macchinetta, ho curiosato un po' fra i nuovi arrivi, insomma ho fatto passare il tempo. Poi sono tornato dai fumetti e il ragazzo aveva ben due volumi in mano. Morale, quando siamo andati via oltre ai due libri aveva una nuova tessera della biblioteca nel portafoglio.
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