Erano anni che non dormivo più all’aperto, in particolare
ricordo una volta alla fine dell’ultimo anno di liceo, eravamo in tre e abbiamo
passato la notte ai giardinetti della nostra città, così, senza un motivo
particolare. Da li in avanti il massimo dell’avventura sono state notti in
tenda.
Ieri sera ci siamo trovati in 5 sul terreno dove 8 anni fa
sono comparsi i cerchi nel grano, a Fossano; Otto anni fa a giugno c’è stato il
primo passaggio di Venere davanti al sole, non è un caso se quei cerchi sono
comparsi proprio in quel periodo, così abbiamo voluto tornare sul posto per questo
secondo appuntamento.
La zona è isolata, con dei boschi che la circondano, molto
silenziosa. Abbiamo acceso un falò e siamo rimasti li a raccontarcela fin verso
mezzanotte. Poi gli altri sono tornati a casa mentre io mi sono sistemato il
sacco a pelo vicino al fuoco. Nel frattempo è sorta la luna.
Il rumore del bosco di notte è particolare, a volte sembra
di sentire dei passi, un botto, qualcuno che bisbiglia. Alcuni suoni arrivano
direttamente dalle tue orecchie, la pressione del sangue o certi scricchiolii
delle ossa. Di giorno non li senti perché sono coperti dal rumore della vita
fuori. Fa un po’ paura perché fatichi a distinguerli da tutto il resto. Pensi: ”oddio,
c’è qualcuno laggiù”, e invece sei solo tu, che esisti nonostante e quasi
indipendentemente da te stesso.
Mi sono addormentato e mi sono svegliato molte volte, il
fuoco piano piano si è spento, è scesa l’umidità mentre la luna saliva e
splendeva sempre di più. C’erano delle nuvole che manco a farlo apposta
passavano proprio sopra a dove ero coricato, tutte le volte che aprivo gli occhi
le sorprendevo a comporre delle forme buffe o magiche o inquietanti contro l’oscurità
del cielo.
L’ultima volta che mi sono svegliato è stato quando il cielo
ha cominciato a schiarire, il sole stava per sorgere, proprio il momento in cui
Venere sarebbe stato a metà della sua piccola eclissi.
C’era ancora la luna dall’altra parte, ho salutato tutti e
tre i corpi celesti con un elegante inchino, un profondo respiro e una piccola
danza di ringraziamento.
Poi ho tirato su la mia roba e dopo aver sistemato i resti
del falò sono ritornato verso casa.
2 commenti:
sicuramente qua da me c'è parecchia gente che ha rimpianto di non aver dormito all'aperto, visto che la sveglia ce l'ha data alle 6.08 la solita scossa di terremoto. e per fortuna che il sisma si spostava a ovest...
Ho sentito alcune voci su una questione di trivellazioni correlate al terremoto.Chissà...
m.
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