Uno studio NATO del 1999 descriveva come probabile che nel futuro le forze dell’Alleanza Atlantica dovessero condurre operazioni in aree urbane, a fronte di capacità per operare in un simile ambiente che sostanzialmente erano quelle dei tempi della seconda guerra mondiale, caratterizzate quindi da alti livelli di perdite umane ed ingenti “danni collaterali”. Ritenendo tali effetti inaccettabili, la NATO chiese alla Research & Technology Organisation (RTO) di insediare un gruppo di studio per l’analisi delle operazioni nelle aree urbane.Sette Paesi membri NATO – Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Olanda e Stati Uniti – diedero il proprio assenso a fornire studiosi. La prima riunione del cosiddetto Studies, Analysis and Simulation Panel Study Group (SAS-030) ha avuto luogo a Washington nel giugno 2002; a questa ne sono seguite numerose altre in vari Paesi NATO, durante le quali il gruppo di studio SAS-030 ha lavorato per sviluppare un quadro concettuale per le operazioni in aree urbane a sostegno delle future missioni e compiti della NATO.Ne è infine risultato un rapporto di 140 pagine denominato “Urban Operations in the Year 2020″ (UO 2020) , pubblicato nell’aprile 2003. Esso esamina la natura probabile dei campi di battaglia ed i tipi di forze terrestri da impiegarvi con le loro caratteristiche e capacità. L’ipotesi di partenza è l’aumento esponenziale della popolazione mondiale entro l’anno 2020, supposta oltrepassare i 7,5 miliardi di persone. Il contestuale spaventoso aumento dell’urbanizzazone, con il 70% di questa popolazione che vivrà all’interno delle città, provocherà crescenti tensioni economico-sociali, alle quali si potrà far fronte – secondo il rapporto – solo con una presenza militare massiccia, spesso su periodi di tempo prolungati. In tale quadro, il mondo politico e l’opinione pubblica saranno spinti a chiedere azioni rapide, decisive e “chirurgiche”, non alla portata delle normali forze di polizia se non a rischio di forti perdite od addirittura di ritirate catastrofiche di fronte a folle ostili.D’altro canto, un uso tradizionale dell’esercito magari inviato all’ultimo momento potrebbe essere controproducente e scatenare ulteriormente l’ira della popolazione tumultuante. Per questo motivo, nell’UO 2020 si consiglia di iniziare gradualmente ad utilizzare l’esercito in funzione di ordine pubblico all’avvicinarsi della crisi mondiale ipotizzata per il 2020. Nel frattempo, ogni Paese dovrebbe formare appositi reparti specializzati nella conduzione di operazioni per il contenimento delle folle ed il controllo del territorio, mediante l’uso di armi convenzionali ad alto contenuto tecnologico e di nuovi sistemi d’offesa bivalenti letali/non letali.
Il testo integrale dell’”Urban Operations in the Year 2020″ è qui.
Il testo integrale dell’”Urban Operations in the Year 2020″ è qui.
2 commenti:
Berlusconi: estendere uso militari in citta'
(ANSA) - ROMA, 2 GIU - ''Estenderemo la presenza dei militari nelle varie citta' italiane per garantire la sicurezza'',ha annunciato il premier Silvio Berlusconi.
... stanno cominciando le prove generali. Siete promti?
Marco
invece la proposta della Lega Internazionale Pacifisti Sadomaso propone il Trenino Globale, tutti a fare un grande girotondo e quando ne schiatta uno, tutti giù per terra per fare il pieno di "nobili" proteine antropiche e poi ripartire!... perchè se continuamo schizofrenicamente a considerarci cinesi o indiani e nello stesso tempo gli "stronzi bianchi sciovinisti" e dare retta alle "anime belle" di favorire lo sviluppo di società cresciute a dismisura sulle discariche del mondo, allora tutti finiremo a gambe all'aria: sapete, non abbiamo un pianeta di scorta da sfruttare per sostenere oltre popolazioni cresciute esponenzialmente come covate di pantegane...
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