domenica, ottobre 19, 2008

ROBERTO SAVIANO

NON ABBIAMO BISOGNO DI EROI

DOMENICA 26 OTTOBRE
ore 16.00
PIAZZA EUROPA (CUNEO)

Anche noi siamo Roberto Saviano.
Dedica pochi minuti della tua Domenica per manifestare il tuo affetto e la tua solidarietà allo scrittore napoletano in difficoltà, trovandoti con noi in Piazza Europa, armato del libro 'Gomorra' o di un articolo o di una foto o di un qualsiasi richiamo a Roberto Saviano. Ci bloccheremo (letteralmente) alcuni istanti tenendoci per mano, per dimostrare che una nazione che non permette a un giornalista e scrittore di testimoniare la verità e si lascia opprimere dalle mafie è una nazione destinata a rimanere ferma al palo; ma anche per ribadire la speranza che insieme possiamo uscirne. Falcone, Borsellino, Fortugno e tutti gli altri sono morti anche perchè noi non siamo stata abbastanza vivi. Evitiamo che questo accada anche con Roberto e aiutiamolo ORA.

"Penso di aver diritto a una pausa. Ho pensato, in questo tempo, che cedere alla tentazione di indietreggiare non fosse una gran buona idea, non fosse soprattutto intelligente. Ho creduto che fosse assai stupido - oltre che indecente - rinunciare a se stessi, lasciarsi piegare da uomini di niente, gente che disprezzi per quel che pensa, per come agisce, per come vive, per quel che è nella più intima delle fibre ma, in questo momento, non vedo alcuna ragione per ostinarmi a vivere in questo modo, come prigioniero di me stesso, del mio libro, del mio successo. 'Fanculo il successo. Voglio una vita, ecco. Voglio una casa. Voglio innamorarmi, bere una birra in pubblico, andare in libreria e scegliermi un libro leggendo la quarta di copertina. Voglio passeggiare, prendere il sole, camminare sotto la pioggia, incontrare senza paura e senza spaventarla mia madre. Voglio avere intorno i miei amici e poter ridere e non dover parlare di me, sempre di me come se fossi un malato terminale e loro fossero alle prese con una visita noiosa eppure inevitabile. Cazzo, ho soltanto ventotto anni! E voglio ancora scrivere, scrivere, scrivere perché è quella la mia passione e la mia resistenza e io, per scrivere, ho bisogno di affondare le mani nella realtà, strofinarmela addosso, sentirne l'odore e il sudore e non vivere, come sterilizzato in una camera iperbarica, dentro una caserma dei carabinieri - oggi qui, domani lontano duecento chilometri - spostato come un pacco senza sapere che cosa è successo o può succedere. In uno stato di smarrimento e precarietà perenni che mi impedisce di pensare, di riflettere, di concentrarmi, quale che sia la cosa da fare. A volte mi sorprendo a pensare queste parole: rivoglio indietro la mia vita. Me le ripeto una a una, silenziosamente, tra me".
Roberto Saviano

2 commenti:

Andrea ha detto...

Com'è andata la manifestazione di ieri?

marco ha detto...

Molto bella, c'era gente, parecchi giovani, una boccata di ossigeno di democrazia e partecipazione