Adoro il "Copia Incolla", riporto uno stralcio dell'intervista al sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI), pubblicata sul quotidiano “Il Giorno” di sabato 29 marzo, a cura di Ivan Albarelli:
Lunedì a Parigi si decide l’assegnazione dell’edizione 2015 dell’Esposizione internazionale. In gara ci sono Milano e Smirne. Un attesa e un evento solo e soltanto milanese o che coinvolge anche la provincia? La sua città si sente coinvolta in questa sfida?
Sfida per cosa? Per esaltare un modello di sviluppo che sta portando la pianura padana al collasso ambientale e l’intero pianeta alla distruzione? Una premessa storica. Le esposizioni unversali nascono a metà dell’ottocento per magnificare lo sviluppo poderoso e all’apparenza inarrestabile del liberalismo politico e del liberismo economico. Questi grandi avvenimenti nascono sostanzialmente per celebrare i successi, i progressi scientifici, i prodotti dell’industria. Nascono per mettere a disposizione della conoscenza globale i progressi dell’uomo. L’ottimismo regnava. L’uomo vedeva davanti a se un futuro grandioso.
Credo che i tempi siano “leggermente” cambiati. Intanto oggi, nell’era di internet, organizzare tali eventi è uno spreco, di energia e di risorse. Con le stese risorse si potrebbero risolvere problemi ben più importanti rispetto al desiderio di “passare alla storia” di alcuni sindaci, presidenti di provincia o di regione. Oggi non c’è nulla da celebrare o da magnificare. 800 milioni di persone soffrono di fame e malnutrizione, più di un miliardo non ha accesso all’acqua potabile. Ogni ora 1200 bambini muoiono per malattie curabili. La vera esposizione universale dovrebbe essere fatta su questo.
E il titolo scelto dalla Moratti “nutrire il pianeta, energia per la vita” è del tutto fuorviante se non beffardo. Infatti nel programma dell’expo non si legge nessuna critica al modello agroalimentare fin quì seguito, imposto dalle stesse multinazionali che co-organizzeranno l’evento. Nessuna critica all’imposizione di monoculture che impoveriscono il suolo e affamano milioni di contadini. Nessuna obiezione all’obbligo di usare il terreno per produrre soia per il nostro bestiame. Nessuna parola verso l’impego di OGM. Lo so. Credo che la grande maggioranza dei cittadini delle nostre città vogliano expo 2015. Ma sono realmente informati sullo stato del pianeta?
Anche le comunità della valle padana, sono partate a idolatrare questo mito della crescita economica, osannato dal concerto messo in piedi ad arte dai poteri economici, politici e massmediatici. Però non viene mai detto loro al Telegiornale che stiamo consumando più di quanto il pianeta è in grado di produrre. E che per garantire il nostro apparente benessere, stiamo dilapidando il capitale ambientale, a tutto danno del sud del mondo e delle generazioni future.
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