giovedì, ottobre 25, 2012

sulla Creatività



Creare é in definitiva una pratica di resa.
Non siamo noi a creare ma questo avviene quando permettiamo alla Consapevolezza di giocare con i nostri talenti naturali e di usare le capacità che abbiamo esercitato nel tempo.
Da uno stato di Presenza, da un essere nel Presente, nasce inevitabilmente un fare libero dai condizionamenti del passato. 
Spontaneo, vitale: un moto di libertà.
Quando guardiamo o ascoltiamo qualcosa che é stato creato in uno stato di presenza, noi stessi torniamo alla presenza.
Guardare una manifestazione della creatività umana é molto al di là del mi piace o non mi piace, ha invece a che vedere con ciò che risveglia in me: una dimensione interiore più vasta, una dimensione senza tempo eppure vibrante di energia.
In questo caso la vita si é manifestata in quella forma e ha emesso il suo suono
www.marinaborruso.net

lunedì, ottobre 22, 2012

MALALA

 Malala Yousafzai è la ragazza di quindici anni  cui i Taliban hanno sparato al collo e alla testa al suo ritorno da scuola perché, pur così giovane, è una delle maggiori attiviste dei diritti umani.
In particolare Malala negli anni scorsi ha tenuto un blog-diario sulla sua vita costretta dalle regole assurde dei Taliban che impedivano nella sua zona, la Swat Walley, che le bambine andassero a scuola e potessero avere una regolare istruzione. Scoperta e intervistata numerose volte dalla BBC e dal New York Times, il clamore delle sue semplici ma impressionanti denunce ha scatenato la vendetta dei Taliban che hanno tentato di ucciderla a colpi d’arma da fuoco insieme a suo padre. Malala è adesso ricoverata per le cure in Inghilterra. Il premier inglese Gordon Brown ha lanciato una petizione, che porterà anche all’Onu, affinché tutti i bambini e i ragazzi del mondo vadano un giorno a scuola con una maglietta con sopra scritto: “Io sono Malala”.
da repubblica.it

domenica, ottobre 21, 2012

Quando una battuta nasconde una verità


Oggi siamo andati a fare una passeggiata nei boschi sopra Dronero. Ne avevo proprio bisogno, questa settimana mi sono trasferito in una nuova casa e il trasbordo di mobili e masserizie varie non è stato semplice.
Eravamo in cinque, amici di meditazione, teatro e, a volte, serate danzanti. Si parlava di questo e di quello, con parsimonia perchè, pur avendo scelto un percorso facile, il fiato andava conservato per la marcia.
La domanda è giunta a metà del tratto di andata; ogni tanto ce la facciamo, almeno un paio di volte l'anno, tanto per non dimenticare che è importante porsela, la domanda, anche se non si ha ancora la risposta.
Qual'è il tuo scopo nella vita?
Vi rispamio la discussione che ne è scaturita perchè rischio di banalizzare posizioni alquanto differenti ma altrettanto dignitose. Una cosa interessante però voglio riportarla, perchè può servire a molti: è importante fare questa domanda alla persona che ci piace e con la quale stiamo per cominciare una storia. Se lui o lei risponde per esempio "poter andare a vedere tutte le domeniche la mia squadra del cuore allo stadio" noi possiamo anche archiviare la risposta con un sorriso, però poi dopo due anni, quando non ne possiamo più dell'ennesima discussione sull'opportunità o meno di andare a santificare la festa in tribuna, dobbiamo ricordarci che in qualche modo eravamo stati avvertiti. 
Attenzione, quanto più la risposta è spontanea e banale, tanto più si avvicina alla realtà. 

mercoledì, ottobre 17, 2012

everything is possible (but nothing is real)

Mi hanno insegnato un modo per realizzare il mio Desiderio. 
Ora che ho vinto l'ignoranza e ho scoperto Come, devo vincere la paura e scoprire Cosa.

martedì, ottobre 16, 2012

sabato, ottobre 13, 2012

lingue straniere

Ogni tanto mi tornano in mente delle parti di testi di canzoni in inglese. Non sono mai stato un poliglotta, fatico a parlare in italiano figirarsi in una lingua straniera... Alcune frasi mi sono restate in mente più per il loro suono che per il significato, alcuni esempi:

"nothing really matters" da Bohemian Rhapsody dei Queen 

"something is missing" da "C" Moon Cry Like A Baby dei Simple Minds

 "I don't want to live my life again" da Pet Sematary dei Ramones.

Mentre sono li per i fatti miei mi si accende una lucina e comincio a canticchiare quel pezzo di canzone, così, senza motivo, fino allo sfinimento.

Una volta, tanti anni fa, mi sono fatto una figura: stavo facendo il giro del Monviso con un gruppo di persone, 4 giorni in montagna dormendo nei rifugi; c'era una ragazza che mi piaceva, Roberta, e io per darmi un tono camminando su per i sentieri cantavo a mezza voce delle canzoni da intenditore. Un giorno mi sono esibito in una versione particolarmente ispirata di New gold dream dei Simple Minds, sono che non sapevo bene le parole così in un inglese maccheronico ho intonato il ritornello cantando "Eni uan, eni tu, eni fri, eni fooooor!!!" A quel punto un saputello davanti a me si è girato facendomi notare con un sorriso di sufficienza che il testo diceva "81, 82, 83, 84". Roberta non ha commentato però sono sicuro che se quel giro non sono riuscito a baciarla è stato anche per via della poca dimestichezza che avevo con le lingue. ( ... giuro, questa mi è venuta da sola!)

martedì, ottobre 09, 2012

ricordo quella volta che

camminando lungo la riva del lago mi parve, per un attimo, di scorgere qualcosa sotto la superficie dell'acqua

lunedì, ottobre 08, 2012

lettera firmata 2



Anche se so che a te non te ne frega niente, cara amica, e che pensi che stia raccontando delle frottole, sappi che sabato la presentazione del libro è andata molto bene; il posto è splendido, un’azienda agrituristica in Val Maira, “Lo Puy”, amorevolmente accudita da Marta e Giorgio, piena di capre che fanno un latte biologico saporito con il quale i due eroi ( non è facile vivere e lavorare in montagna!) creano dei formaggi prelibati. Ho sempre pensato che nell’arte della panificazione e della lavorazione del latte ci sia qualcosa di alchemico: la trasformazione della materia.
C’erano una quindicina di persone, interessate e interessanti, fra cui, sorpresa, ho riconosciuto con piacere il mio professore di filosofia del liceo.
E’ stato divertente immaginare un’inversione dei ruoli, io che spiegavo e lui che ascoltava. In realtà a suo tempo in non è che ascoltassi molto, non ero quel che si dice uno studente modello… Non che facessi baccano, però ero un po’ distaccato da tutto, perso, senza un obiettivo.
Finita la mia presentazione è seguita quella di un amico, Andrea Bertaglio, con un libro-inchiesta sui rifiuti radioattivi che ci ha trasportati in una discussione sulla gestione delle risorse e sull’dea di decrescita.
Infine abbiamo cenato con i prodotti dell’agriturismo, in un’atmosfera di rilassatezza e condivisione: peccato per quelli che non sono venuti.
Verso le dieci poi sono partito e ho raggiunto degli amici ad un festival di musica tekno, elettronica e dubstep. Non c’è che dire, un bel salto! Ho ballato fino alle due e poi mi sono fatto ospitare da un’amica in quanto mio figlio aveva organizzato una festa a casa nostra e mi aveva sconsigliato di andare a dormire a casa: che premuroso…
Domenica ero un po’ stordito, ma oggi sono di nuovo in pista.
Che ne dici, va bene questo post?

mercoledì, ottobre 03, 2012

lampi di genio

A volte mi compiaccio di me stesso. Per ottenere dei risultati in alcuni casi è bene ricordarsi della famosa frase di mio nonno "Non sempre la linea retta è il percorso più breve per unire due punti".
Amo leggere, e amo andare il biblioteca; non è solo perchè sono squattrinato, c'è qualcosa di più, forse non del tutto sano, una sorta di bulimia biblica. L'idea che in quel luogo magico, senza sforzo, senza pagare un Prezzo, posso avere tutti i libri che voglio. Immagino un goloso, il giorno dopo l'estinzione della razza umana sulla terra, che si avvicina ad una pasticceria: nessuno a chiedergli dei soldi, nessuno a giudicare la sua fame o il suo peso, nessuno a ricordagli i valori massimi di glicemia.
Le Biblioteche sono un'anomalia del nostro Sistema, un luogo istituzionalizzato in cui si da tutto in cambio di nulla. Se non una qualche forma di amore ( che non è poco).
Ho cercato di introdurre mio figlio in questo luogo anomalo più volte, ma senza risultati. Oggi dovevo portarlo a fare una commissione per la scuola, lui era in macchina vicino a me, intorpidito come suo solito dalla musica e dall'insufficienza di sonno ( ma perchè i bioritmi di questi giovani si spostano sempre più verso la notte?). Ad un certo punto tornando a casa ho avuto un lampo di genio, ho cambiato percorso senza darlo a vedere, sono rientrato in città, ho parcheggiato e scendendo velocemente gli ho detto "Vieni con me, devo fare una cosa".
Lui non ha avuto il tempo di reagire, è sceso perso nelle note dei Nirvana che aveva in cuffia e mi ha seguito ciondolando. Quando è stato dentro si è fermato alzando gli occhi. "Ma dove...?"
"Siamo nella biblioteca di Savigliano, aspettami qui che devo parlare ad un tipo. Tò, che combinazione, c'è uno scaffale pieno di fumetti. Ci vediamo fra un po'."
Mi sono allontanato in un'altra sala, ho preso il caffè alla macchinetta, ho curiosato un po' fra i nuovi arrivi, insomma ho fatto passare il tempo. Poi sono tornato dai fumetti e il ragazzo aveva ben due volumi in mano. Morale, quando siamo andati via oltre ai due libri aveva una nuova tessera della biblioteca nel portafoglio.

lunedì, ottobre 01, 2012

Lettera firmata



Caro Marco, da qualche tempo a questa parte non mi da più soddisfazione leggere il tuo blog. Non che prima fosse il massimo della vita, ma almeno una certa regolarità nei post e soprattutto dei racconti di vita reale me lo facevano vivere come un appuntamento piacevole.
Adesso non pubblichi quasi più, e quando pubblichi fai copia incolla di argomenti oltremodo noiosi: politica, puà, ambiente, ripuà, questioni sociali o etiche, straripuà.
E il tuo libro poi, continui a segnalare presentazioni alle quali penso non vada nessuno, a giudicare dalla scarsissima partecipazione allo spazio libero di commenti che hai approntato. Solo il leghista ha postato un commento, e che commento… Il libro io non l’ho comprato, e credo proprio che non lo comprerò perché mi sembra che non susciti granchè di entusiasmi.
Cosa ti succede? Lavori troppo? Problemi in famiglia? Vita sentimentale/sessuale insoddisfacente? Datti una scrollata, forza. Capisco che l’arrivo dell’autunno non sia il momento migliore per rivitalizzare la propria energia ma fai uno sforzo.
Se hai bisogno di qualcosa chiedilo, non stare li ad aspettare. Al massimo ti verrà detto di no; non è un dramma, non è mai morto nessuno per un no. Ma se ti venisse risposto “SI!”, pensa che sballo.
Allora siamo d’accordo, adesso ti impegni e ricominci a farci sorridere.
Forza Marco, ti voglio bene.