lunedì, aprile 25, 2011

relazioni

Le vie dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni, questo ho capito durante il gruppo di costellazioni familiari, E ancora, riguardo ai genitori, la tua scelta non è affare mio; e riguardo ai figli, loro sono innocenti.
Sembrano cose senza senso? Oppure banali?
Sono costate lacrime e dolore. E sono molto più dense di quanto non appaia ad un primo superficiale sguardo.
Una cosa è pensare, rigirarsi un'idea fra le pieghe del cervello, un'altra è vivere un'esperienza facendola decantare dalle emozioni. Respirarla, sudarla, magari combatterla. Ma comunque stabilirvi una relazione che vada al di la della mente.
Siamo abituati ad ereditare sofferenza dai nostri genitori e a tramandarla ai nostri figli. Una catena che pochi hanno la forza di vedere e di spezzare.
A volte però basta chiedere aiuto: e spesso nella vita chiedere consapevolmente è già ottenere.

giovedì, aprile 21, 2011

la terra comunque ci sopravviverà

La terra, terra madre, terra ferma. Indistruttibile, perchè anche in frantumi continua ad essere se stessa.

La terra che conserva il seme, che lo nutre, che rimane ad aspettare paziente, che copre le proprie ferite con erba leggera.

Pianura irrigata, percorsa da strade, segnata da file di alberi, da case che raccontano storie, oppure deserta, ma piena dei segni del tempo.

La terra permette all’errante di errare, al guerriero di calcarla con l’incedere fiero su un cavallo colore di terra, il manto sudato e brillante, la spada macchiata di sangue. E la goccia di sangue cadendo per terra scompare, assorbita con mille altri dolori dal silenzio fedele.

Così è, terra che guarda immobile, roccia a difesa del porto, sabbia che scivola fra le dita, polvere che ferisce gli occhi; terra senza la quale mancherebbe l’appoggio per slanciarsi nel cielo.

mercoledì, aprile 20, 2011

IL REFERENDUM DEVE ANDARE AVANTI

La decisione del governo di soprassedere sul programma nucleare - inserendo una moratoria nel decreto legge omnibus, all'esame dell'aula del Senato, che prevede l'abrogazione di tutto l'impianto normativo che attiene la realizzazione di impianti nucleari nel Paese - lascia ancora margini di manovra a futuri colpi di mano "nucleari" poiché l'emendamento di oggi in Senato elimina l'obbligo della stesura dei decreti legislativi di applicazione sul nucleare. Ma i decreti approvati finora non decadono, così come la legge numero 133/08 che dà il via alle centrali. E' uno stop, non una abrogazione mentre il referendum avrebbe abrogato la legge.
fonte: www.agoravox.it

domenica, aprile 17, 2011

alti e bassi

Sabato abbiamo fatto l’assemblea annuale della cooperativa. Location da brivido: una sala negli uffici dell’Acquario di Genova. Eravamo al secondo piano, dalle pareti di vetro si vedeva tutto il porto, la giornata era splendida.

L’assemblea è andata bene, è stata faticosa ma proficua. Abbiamo incontrato tante persone nuove e poi a me, già lo si sa, il mare mette sempre di buon umore.

Sono arrivato a casa che erano quasi le dieci di sera. La luce in camera di mio figlio era accesa. Si è trasferito da me questa settimana.

Era a letto che dormiva. Gli ho chiesto se non stava bene, mi ha risposto con la voce impastata di non preoccuparmi, era solo un po’ stanco, gli ho chiesto se scendeva a mangiare e mi ha detto si, solo qualche minuto. Non l’ho più visto fino alla mattina dopo.

Sono molto preoccupato, posso dirlo?

Non va a scuola, non lavora. Il mese prossimo dovrebbe partire per fare la stagione come animatore, fino a settembre. E poi?

Fa una vita che io non capisco, forse sta cercando di dirmi qualcosa ma io non capisco. Capisco che non capisco, questo si. E’ già qualcosa, forse dovrei partire da qui.

mercoledì, aprile 13, 2011

contemplazione

Dalla finestra della mia cucina si vedono dei prati verdi, dietro delle case e in fondo, ritagliate nel cielo, le montagne ancora spruzzate di neve.

Una volta i prati erano divisi da filari di salici che allungavano le loro radici nelle rogge.

L’acqua scorreva trasportando semi, piccoli insetti; a volte pezzi di plastica o bottiglie, dandogli comunque un senso, un ritmo, o anche solo una direzione.

Adesso non più.

Gli animali per bere devono spostarsi, esponendosi a rischi di svariata natura.

Fra tutti il più temibile ha un nome: uomo.

I filari di salici erano quinte al riparo delle quali si rappresentava la vita, quella più minuta e segreta, la piccola, microscopica vita che sostiene tutto il creato.

Guardo dalla finestra della mia cucina i prati, le case, le montagne, e sento che ho perso qualcosa.

E qualcosa perderò, giorno dopo giorno. Restando a guardare dalla finestra della mia cucina.

lunedì, aprile 11, 2011

bleah

Accidenti, che schifo! Ho un gusto in bocca che neanche 3 cuneesi al rhum sono riusciti a togliere.

Sabato sera ho invitato a cena Walter e famiglia, nel pomeriggio, aiutato da Sofia, ho preparato fagioli, uova ripiene, lasagne al forno.

Ho fatto una super maionese per farcire le uova e quella avanzata l’ho messa in frigo. Oggi a pranzo l’ho tirata fuori, dentro il contenitore avevo lasciato un cucchiaio, uno di quelli vecchi, ereditato da mia nonna, fatto di un metallo strano, leggermente tendente al giallino. Mi sono messo il cucchiaio in bocca e a momenti ci resto secco! Il metallo ha lasciato un gusto terribile alla maionese, ho subito sputato tutto ma il gusto mi è rimasto, non sono nemmeno riuscito a finire la birretta che mi ero aperto; ho provato a mangiare del pane e anche dei cuneesi al rhum ma il gusto continua a perseverare. Che sfortuna, la mia maionese da buttare!

domenica, aprile 10, 2011

sos

Oggi mi è accaduta una cosa alquanto strana

Premessa uno, per i lettori più attenti, dovevo accompagnare Nicolas Torino ad una fiera di fumetti ma alla fine lui si è organizzato autonomamente con treno e amici, tanto meglio.

Premessa due, un paio di mesi fa una conoscente di Sonia che avevo incontrato una sola volta circa 3 anni or sono durante una gita in montagna, mi ha contattato telefonicamente per richiedermi un consiglio per un impianto fotovoltaico, non siamo mai riusciti a combinare un incontro nonostante svariati tentativi.

Oggi verso le 11,30 me ne stavo tranquillo in casa, avevo appena cominciato a leggere Trilobiti di Breece D’J Pancake, quando è suonato il telefono, dall’altro lato dell’etere la voce concitata e rotta di una donna: era lei, la collega di escursione di tre anni prima, mi chiedeva aiuto dopo essere rimasta con due dita chiuse in una porta di metallo. La situazione sembrava piuttosto drammatica, lei sola e ferita in una casa isolata in collina. Il superman che tengo ben nascosto sotto un morbido strato di adipe ha cominciato ad agitarsi, così sono saltato in auto alla volta della malcapitata. L’ho raggiunta non senza difficoltà in quanto non ero mai stato a casa sua ed effettivamente una volta trovatamela davanti sono rimasto impressionato dallo stato della sua mano, con le dita sanguinanti e ritorte.

Siamo corsi subito al pronto soccorso più vicino e la poveretta è stata ripulita, visitata, e radiografata, in tutta fretta.

Dopo un'attesa discretamente lunga il medico si è avvicinato sorridente e ci ha dato la bella notizia, non c’era traccia di frattura, le dita erano integre, necessitavano solo di alcuni punti di sutura e di un paio di settimane di inoperosità per riprendere il loro aspetto e la loro funzionalità consueta.

Tutto è bene quel che finisce bene. L’ho riaccompagnata a casa dopo essere passati in farmacia a prendere degli antibiotici prescritti dal medico.

Certo che l’idea di essere chiamato in aiuto da una persona praticamente sconosciuta mi ha dato da pensare. La donna - a questo punto posso chiamarla amica?- mentre eravamo in attesa del responso medico mi ha raccontato che si era convinta a telefonarmi cercando il mio aiuto perché si ricordava di come, tre anni prima, mi comportavo con mia figlia Sofia in gita con noi.

E pensare che io non mi ricordo nemmeno cosa ho mangiato a pranzo…

venerdì, aprile 08, 2011

domenica 12 e lunedì 13 giugno vota SI per dire NO.

1 - Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.

2 - Vota 2 SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.

3 - Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.

RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM !!!!!

perché non faranno passare questi spot ne' in Rai ne' a Mediaset.

Sapete perché ? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum lo scenario sarebbe drammatico per certi imprenditori che cercano situazioni di monopolio su certi mercati … ma stupendo per tutti i cittadini italiani:

1 - Se passa il SI per dire NO AL NUCLEARE, NON POTRANNO PIU' ARRICCHIRSI CON I NOSTRI SOLDI E LA NOSTRA SALUTE.

2 - Se passano i 2 SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA, NON POTRANNO PIU’ ARRICHIRSI LUCRANDO SU UN BENE DI PRIMA NECESSITA'.

3 - Se passa il SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, LA GIUSTIZIA SARA’ DINALMENTE DAVVERO UGUALE PER TUTTI!

IMPORTANTISSIMO: il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E' necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone.

mercoledì, aprile 06, 2011

fukushima

“A tre settimane dal disastro ci sono ancora risposte scarse e contraddittorie da parte delle autorità: la gente è confusa e corre un reale pericolo – denuncia Rianne Teule, esperta di radiazioni per Greenpeace International – Il nostro obiettivo è fornire dati indipendenti per impedire che la verità sulla contaminazione venga nascosta.”
I livelli di radioattività misurati da Greenpeace sono tali che, abitando a 40 chilometri dalla centrale, si assume in meno di una settimana la dose massima ammessa in un anno. A questo si deve aggiungere l’eventuale contaminazione derivante da particelle radioattive inalate e/o ingerite. Questo espone gli abitanti della zona a rischi elevati.
Il Comitato Europeo per i Rischi da Radiazioni (ECRR) ha rilasciato ieri le sue prime valutazioni: nei prossimi 50 anni la contaminazione da Fukushima potrebbe causare fino a 200.000 casi di cancro nei tre milioni di persone che vivono a meno di 100 chilometri dalla centrale."
Fonte Greenpeace Italia

lunedì, aprile 04, 2011

springtime in turin 2

Ore 15, domenica pomeriggio, si parte per Torino, Sofietta ed io. Obiettivo, il museo del cinema. Il viaggio scorre senza eventi degni di nota fino a Savigliano, dove mi accorgo che sono completamente senza gasolio: autonomia 0 km intima minaccioso il display. Primo distributore, gasolio finito; secondo, senza self service; terzo idem. Comincio a innervosirmi. Il quarto finalmente ci concede un po’ di vitale nettare idrocarburico. Possiamo proseguire.

Arriviamo a Torino con un sole splendido, cerchiamo parcheggio vicino alla Mole, non lo troviamo. Ma perché non siamo venuti in treno? Dopo un gira e rigira concentrico, per non allontanarci troppo dalla meta, finalmente uno spazio esiguo, ma bastante. Si vede perfino la Mole! Ci incamminiamo felici; certo che ce n’è di gente. Guarda un po’ laggiù che ressa… ma sono tutti davanti al museo. Certo che in un giorno così potevano andare a farsi un giro in montagna. Occhio e croce ci tocca mezz’ora di coda. Che si fa? Tanto per cominciare andiamo a cercare un gelato che qui si suda. Salutiamo la folla e prendiamo per via Po. Quanti ricordi, l’università, in questa strada venivo di notte a staccare i manifesti dei concerti appena incollati e me li portavo a casa, nell’alloggio che dividevo con Fabrizio. Sofia urla a squarciagola "Mio papà non ha dato l’ultimo esame così ha sprecato 5 anni di università". Cerco di farla tacere ma lei fugge. Ci sono bancarelle e coppie in sandali e bermuda, sembra di essere in vacanza. Il gelato mi resta tutto sui baffi, Sofia ride e mi intima di tagliarmi i capelli. Ma sono i baffi ad essere troppo lunghi, cosa c’entrano i capelli? In piazza Castello vicino alle fontane un artista di strada che non ci piace neanche un po’, si agita sudando copiosamente. Proseguiamo per via Roma, prima di piazza S Carlo un’armonica blues mi fa drizzare le orecchie, ci sono due uomini, chitarra e batteria/armonica. L'armonicista è divino, ci fermiamo ad ascoltare, dondoliamo rapiti e applaudiamo. Dodo Harmonica Kid, in arte Edoardo Belcastro ( o viceversa). Un vero artista, per la modica cifra di 10 euri acquistiamo il cd; è un busker "doc", ci piace e vogliamo dimostrarglielo. Lasciamo i musicisti al loro concerto e ci rituffiamo nel flusso di persone. Più avanti in Piazza S Carlo un altro giocoliere illusionista fachiro. Anche lui ci piace, è carino, fa ridere e con pochi elementi di gusto ha creato un’atmosfera orientale molto suggestiva. E poi è bravo. Dopo diversi numeri con dei cerchi dei metallo, si infila una vera spada in gola e contemporaneamente fa roteare tre pugnali accuminati. Brivido! A me sarebbe venuto subito da vomitare. E via altri 5 euri anche a lui. Il talento va premiato.

Però ‘sta gitarella a Torino comincia a costare, fra l’altro visto che il gelato ci aveva lasciato il palato un po’ appiccicoso ci concediamo anche una pizza, giusto per una questione di equità: dolce e salato, freddo e caldo, yin e yang. Siamo persone equilibrate, Sofia e io.

A quel punto cominciamo il cammino a ritroso verso la macchina, facendo tappa per bere presso tutti i torelli possibili. L’acqua di Torino è proprio buona.

Uscendo dalla città verso le 19 sbeffeggiamo le auto in coda che viaggiano in senso opposto, noi si scorre verso casa a velocità di crociera. Abbiamo perfino il tempo di fermarci a Racconigi a visitare l’ufficio di Retenergie che Sofia non aveva ancora visto. Caffè, una pipì veloce, e poi di nuovo in sella.

Bella giornata, andare in giro con Sofia è sempre un piacere. E Torino è sempre bella: mi piace questa città, la settimana prossima ci torno volentieri per accompagnare Nicolas al Torino Comics Festival.

venerdì, aprile 01, 2011

La vita è fatta di scelte

Questa settimana sto girando come una trottola. Sono stato a Asti, a Torino, a Savona e domani vado a Milano. A parte quello di domani tutti gli incontri erano di sera, quindi in quelle occasioni sono andato a dormire tardissimo: non ho più l'età per fare le ore piccole e sto patendo un po' la mancanza di sonno.
Mi piace molto andare in giro a parlare della rivoluzione energetica che stiamo facendo, senz'altro molto di più che non seguire gli aspetti tecnici e burocratici della realizzazione degli impianti. Aspetto con trepidazione il giorno in cui la cooperativa avrà abbastanza soldi per pagare un tecnico che curi questo aspetto del lavoro e io me ne possa disinteressare.
Però, fino ad allora, bisogna adattarsi e fare tutto ciò che occorre per far crescere la cooperativa.
Il 16 aprile faremo l'assemblea annuale a Genova, è un momento molto importante e naturalmente è venuto a coincidere con un altro appuntamento annuale che avrei avuto piacere di seguire. Parlando del disagio provocatomi dal dover rinunciare all'altra occasione qualcuno mi ha detto se non potevo rinunciare all'assemblea, tanto in mia assenza il vicepresidente avrebbe potuto fare le mie veci...
Rinunciare all'assemblea...? Ma siamo matti?
Retenergie è la mia quarta figlia, concepita e partorita assieme a tante altre fantastiche persone, figuriamoci se posso mancare all'assemblea.
Se il 16 non mi vedrete a Genova cominciate a preoccuparvi.