giovedì, marzo 27, 2008

In campagna aspettiamo la pioggia...

"Semplicemente gocce di poggia, aria fredda altissima ai confini della sfera del respirabile, umidità che condensa, cerca se stessa, si avvicina fino a creare la goccia.
E di colpo quell’unità ricomposta per proteggersi dalla paura del vuoto, comincia a precipitare velocissima, sempre di più, verso il basso, verso strati di atmosfera più densa.
Densa d’aria, di luci, di suoni, verso il suolo, terra che attende riarsa e fredda, miriadi di nuclei di umidità ricomposta."
J.L.Borges

giovedì, marzo 20, 2008

Democrazia Energetica

Et voilà, l'impianto sul tetto che scotta è montato!
Dopo un anno e due mesi dal lancio del mio farneticante messaggio nell'etere telematico un piccolo sogno si è realizzato. Il primo impianto fotovoltaico italiano a partecipazione popolare ha visto la luce ( è il caso di dire del sole)
A pasquetta, invece di andare a strafogarvi a pranzo con parenti-serpenti di cui non vi frega nulla e amici dei tempi buoni che è meglio perderli che trovarli, fatevi un giretto a Mondovì, zona artigianale e guardate negli occhi il futuro dei vostri figli.
Se non avete figli tanto peggio, il mondo morirà con voi, però uno sguardo sul futuro magari vi farà morire con un timido sorriso sulle labbra.

domenica, marzo 09, 2008

nuove vite


Alle 3 del mattino dell'8 marzo ci sono nati 4 cuccioli!

La mamma è una Golden Retriver, Lisa e il papà è un Labrador, Jack.

I cuccioli sono bellissimi, noi ne terremo uno, gli altri cercano una personcina dolce e coccolona che li adotti.



Qualcuno è interessato?


venerdì, marzo 07, 2008

Negli arcobaleni

Sto ascoltando i Radiohead, fuori piove e, accidenti, ieri sera mi sono dimenticato di ritirare la biancheria stesa.
Ho accompagnato i ragazzi alla fermata del pulmann così non si sono bagnati. La biancheria la ritiro dopo, tanto ormai è zuppa.
Se sei contadino puoi permetterti di restare in casa, con un tempo così; mica che devo buttarmi sempre e comunque in mezzo al traffico, fra gli spruzzi di acqua sporca al passaggio delle macchine, o dentro a un tram che puzza come un cane bagnato. Me ne sto qui al calduccio a sentire la mia musica preferita e a pensare.
L’altra sera mi sono visto con alcune persone del mio paese a parlare della possibilità di fare una lista per le prossime elezioni comunali, nel 2009.
Io sono un asociale, normalmente mi faccio i fatti miei e non conosco quasi nessuno dei miei compaesani. Male, perché in giro ci sono un sacco di persone interessanti. Abbiamo fatto le undici e mezza poi me ne sono tornato a casa ( non ho più l’autonomia di una volta che andavo a nanna alle due e la mattina mi ricordavo ancora chi ero ), ero eccitato e pieno di entusiasmo, lo sono ancora, perché magari riusciamo a fare davvero qualcosa. Faremo una lista, andremo in consiglio comunale, magari solo all’opposizione, daremo da pensare alla gente, mostreremo che un’alternativa è possibile.
La vita è davvero piena di possibilità eppure la maggior parte del tempo ce ne stiamo li a ringhiare in un angolo sapendo che comunque nessuno ci ascolta. Oppure ce ne fottiamo allegramente.
Il giorno che ci renderemo conto di ciò che possiamo veramente fare ( e di ciò che magari non abbiamo fatto) ci prenderà un colpo!

lunedì, marzo 03, 2008

Trattore

Oggi sono andato con il trattore a fare un lavoro vicino a Fossano, ho fatto un viaggio di quasi un ora, e dato che sono una persona prudente mi è venuta l’idea di mettermi il casco di mio figlio. Lo ammetto, ero un po’ buffo, sul trattore cabrio col casco rosso fuoco. Per strada ho incrociato diverse persone che mi hanno guardato stupiti, un bimbo mi ha pure indicato alla mamma mentre la loro macchina mi superava. La mamma era una bella donna con i capelli scuri e gli occhiali da sole. Non mi ha degnato di uno sguardo, lei.
Già un’altra volta avevo suscitato scandalo a causa del mezzo di locomozione. Una mattina dovevo prendere l’aereo a Levaldigi, a pochi chilometri da casa mia, per andare a Roma ad un incontro al Ministero per faccende di agricoltura biologica. Mi alzo, mi vesto – giacca e cravatta – salgo in macchina e la maledetta non parte. Che fare? Non mi sono perso d’animo, sono salito sul mio trattore e sono andato all’aeroporto. Quando l’ho parcheggiato davanti all’ingresso mi sono sentito un po’ osservato. Forse il colore della cravatta non si intonava con gli schizzi di fango che ricoprivano la mia cara, vecchia macchina agricola.